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Stati generali dell'esecuzione penale

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    uepino
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    00 04/06/2015 12:53
    Il 19 maggio sono stati avviati a Bollate, per un percorso di sei mesi, per trovare soluzioni al problema del sovraffollamento.
    Che ne pensate?
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    uepino
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    00 04/06/2015 13:02
    Nel frattempo ho trovato il commento di un poliziotto penitenziario e di alcuni suoi colleghi:


    Gli “Stati generali dell'esecuzione penale” sono stati inaugurati martedì mattina nell’istituto penitenziario milanese di Bollate.

    Cito testualmente il sito ufficiale del Ministero della Giustizia:



    “Annunciati più volte dal ministro Orlando come il passaggio necessario da realizzarsi una volta superata la fase dell'emergenza, partono oggi dalla casa di reclusione di Bollate gli Stati generali dell'esecuzione penale. "Sei mesi di ampio e approfondito confronto che dovrà portare concretamente a definire un nuovo modello di esecuzione penale e una migliore fisionomia del carcere, più dignitosa per chi vi lavora e per chi vi è ristretto", scrive il guardasigilli nella presentazione della giornata inaugurale che si è svolta questa mattina, dalle ore 10, nella casa di reclusione milanese.

    La mattinata–evento dal titolo Dignità, diritti sicurezza. Sei mesi di idee per cambiare il carcere si è aperta con l’inaugurazione dell’esposizione dei teli realizzati dai detenuti in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera con il contributo artistico di Dario Fo, a cui è seguita la proiezione di un estratto del docufilm Ombre della sera di Valentina Esposito.

    Alla presentazione degli Stati generali, coordinata dal direttore di RadioTre Marino Sinibaldi, sono intervenuti il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, il giurista e filosofo del diritto Luigi Ferrajoli, la giornalista e scrittrice Marcelle Padovani e l’attrice Valentina Lodovini. Il presidente emerito Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio. Presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il capo dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo e il presidente del Comitato scientifico degli Stati generali Glauco Giostra.”



    Francamente, io dal basso della mia ignoranza non ho capito gran che di questi Stati generali.

    Non ho capito cosa sono, non ho capito a cosa servono e non ho capito che cosa potranno fare per noi e per il carcere.

    Ma, ripeto, io probabilmente non sono “all’altezza” di capire …

    Non potendo capire e, quindi, non potendo esprimere una mia opinione sulla vicenda ho creduto opportuno citare le opinioni di qualcun altro più intelligente di me su questo genere di eventi.

    Spero che ciascuno possa trarre le proprie conclusioni.



    Perché faccia qualcosa, un comitato dovrebbe essere costituito da non più di tre uomini, due dei quali sono assenti.

    Robert Copeland



    Un comitato è dodici persone che fanno il lavoro di una.

    John F. Kennedy



    Una Conferenza Internazionale e' una riunione per decidere quando si terrà la prossima riunione.

    Henry Ginsberg



    Una conferenza è una riunione di persone importanti che singolarmente non possono fare nulla, ma assieme possono decidere che non si può fare nulla.

    Fred Allen



    Un comitato riesce a prendere decisioni più stupide di ognuno dei suoi membri.

    Lavoro d'équipe significa perdere la metà del proprio tempo per spiegare agli altri perché hanno torto.

    Se un problema causa molte riunioni, alla lunga le riunioni diventeranno più importanti del problema.

    L'efficienza di un comitato è inversamente proporzionale al numero dei partecipanti e al tempo impiegato per raggiungere le decisioni.

    Artur Bloch



    Al di là degli Stati generali del Ministro Orlando, l’unica cosa che so bene è che il mio “povero” Corpo di Polizia Penitenziaria è ridotto ad uno stato di abbandono senza precedenti: senza mezzi, senza fondi, senza vestiario, senza dirigenti, senza coordinamento e senza punti di riferimento.

    E, mentre il Ministro fa i suoi Stati generali a Milano, dal Dap arrivano solo segnali negativi come il pagamento delle caserme o il blocco degli avanzamenti in carriera.

    Lo sa il Ministro, ad esempio, che per fare un concorso per vice ispettori al dap ci mettono più di dieci anni? E che non si bandisce più un concorso da vice sovrintendente da più di cinque anni?

    Concludo qui … citando solo un’altra legge di Murphy di Artur Bloch:

    Legge di Good: Se hai un problema che deve essere risolto da una burocrazia, ti conviene cambiare problema.

    Rifletta su questo il Ministro Orlando, rifletta su questo.


    Commenti Commenti dei lettori
    n. 5

    Presenti all'evento tanti emeriti....emerito di quà ed emerito di là....filosofi, dottori e addirittura attrici, sapienti del sentito dire...
    Mi facciano compagnia alle 8 di mattina durante la conta numerica....vedresti come si innamorano del mio mestiere...un odorino niente male!
    Emeritooo!....emeritoo!....dottore....dottore!....filosiofo!.......ma dove andate?...non abbiamo ancora finito la conta.....emerito!.....emeritoooo!.....dottoreee......


    Di Saro (inviato il 26/05/2015 @ 23:14:01)


    n. 4

    RIVOLUZIONE culturale, caro ORDO. Nessuno pensa alla rivoluzione francese. Mi sembra quasi superfluo puntualizzarlo. Guarda agli insegnanti, che per una riforma, giusta o sbagliata che sia, si stanno facendo sentire. E bada bene mentre a noi hanno dato una miseria a loro hanno riconosciuto tutti gli arretrati pochi mesi fa.

    Di Anonimo (inviato il 22/05/2015 @ 23:03:28)


    n. 3

    Attenzione ai paroloni caro anonimo!
    Attenzione soprattutto nel coinvolgere colleghi per le piazze!
    I "Padroni" ad un certo punto diventano cattivi oltre l'inverosimile.
    Le rivoluzioni ci sono sempre state, dal tempo dei tempi e se arrivano vuol dire che c'è saturazione...ma ciò deve essere SEMPLICEMENTE una conseguenza naturale, frutto di tanti anni di frustrazione e malessere.
    Allo stato, non credo che nel nostro Corpo ci siano così tanti Uomini e Donne disposti ad incazzarsi seriamente...anzi penso proprio che non ce ne siano affatto!!!!!!!!
    Te lo dice uno che ha visto prendere a bastonate sulle gambe alcuni che cercavano di fare rivivere gli anni del nostro Glorioso Corpo!!!
    Tant'è che quegli Uomini e Donne oggi sembrano assuefatti e lontani anni luce anche al minimo attaccamento per questa meravigliosa professione.
    Auguriamoci che prima o poi si indossi "TUTTI" l'uniforme...Solo partendo da ciò, qualcosa inizierebbe a muoversi ed avere un senso. Ma ciò è solo UTOPIA PURA!

    Ringrazio il Sappe e la redazione di questo sito...siete davvero bella gente!
    Vi abbraccio tutti


    Di Ordo (inviato il 21/05/2015 @ 12:06:12)


    n. 2

    Quanto ce costa sto giochetto a rimpiattino?
    Da maggio a novembre 2015, convegni itineranti e soprattutto buffet...
    Stamo a raschià er fondo der barile....
    E di tutti quelli che pontificano, teorizzano ed "insegnano", ce ne fosse uno, dico uno che conosca effettivamente il lavoro della Polizia Penitenziaria e le realtà detentive.
    Parlano tutti per sentito dire.
    Volete rieducare con pene alternative, il primo passo dovrebbe essere creare i presupposti fuori.
    Creare i deterrenti, perché se accedi alle misure alternative, se ti approfitti, devi essere certo che dopo non ci sono altre possibilità.
    E soprattutto, sarebbe ora di finirla di foraggiare cooperative che speculano sulle disgrazie altrui (MAFIA CAPITALE DOCET).
    La conclusione: Sarà la inevitabile farsa, alla quale assistiamo da decenni.

    Di PASQUINO (inviato il 21/05/2015 @ 09:44:08)


    n. 1

    il problema non sono queste inutili iniziative, l'amministrazione lo sappiamo tutti è un enorme carrozzone vuoto, non solo di contenuti ma anche di idee. Queste cazzate servono per riempire questi vuoti. Quello che fa più paura è il nostro silenzio davanti a questo sfacelo. Siamo degli zombie. Tra poco arriveranno le ferie estive, per l'ennesima volta dovremo farci schiavizzare per 15 giorni di ferie di merda. Ricoprire dieci posti di servizio, dare cambi per mangiare, straordinari a iosa che il sistema taglia puntualmente. Sino a quando ci saranno sudditi come noi qualcuno potrà, come in un film famoso di Alberto Sordi dire, accompagnando il tutto con il gesto dell'ombrello ( lavoratoriiiiiiiii e poi una lunga pernacchia ). RIVOLUZIONE, scendiamo in piazza.

    Di Anonimo (inviato il 21/05/2015 @ 09:37:59)



    fonte

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    uepino
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    00 23/06/2015 15:41
    Adriano Sofri, consulente del ministero per le carceri. Mario Calabresi: “Non comprendo, Orlando spieghi”
    Tra gli esperti chiamati dal ministro della Giustizia Andrea Orlando come consulenti per riformare il sistema penitenziario italiano c’è Adriano Sofri. L’ex leader di Lotta Continua condannato in via definitiva a 22 anni di carcere quale mandante dell’omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi nel 1972, sarà il responsabile di istruzione e cultura. I sindacati delle forze dell’ordine insorgono, così come Mario Calabresi, figlio della vittima: “Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma”, ha twittato il direttore della Stampa. “Spero che Orlando lo spieghi”. Ma un’altra nomina potrebbe suscitare polemiche: quella di Filippo Patroni Griffi, presidente di sezione del Consiglio di Stato, indagato per un affare immobiliare a Roma e archiviato dal gip nel maggio 2014.

    La scelta del ministro di coinvolgere – a titolo gratuito e con un rimborso spese – il responsabile dell’omicidio di un uomo delle forze dell’ordine ha innescato immediate reazioni. Particolarmente dure quella arrivate dal Sappe. Il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Donato Capece considera la presenza di Sofri tra gli esperti un fatto grave e inaccettabile: “E’ inammissibile la decisione del ministro Orlando di nominare Adriano Sofri responsabile di istruzione e cultura negli Stati generali delle carceri. Gli italiani onesti e con la fedina penale immacolata gli pagheranno, con le loro tasse, le trasferte, i pasti ed i gettoni di presenza”.


    “Meno male che ci hanno risparmiato Totò Riina – ha poi detto Capece – che magari avrebbe potuto parlare di una revisione del regime penitenziario duro del 41bis”. Sulla lista di esperti scelto, il segretario ha aggiunto che “insieme a giuristi e magistrati qualificati non mancano gli ex parlamentari evidentemente da ricollocare. Spicca, clamorosa e inspiegabile, l’assenza di poliziotti penitenziari tra i coordinatori dei gruppi di lavoro, i professionisti della sicurezza nelle carceri, che ogni giorno hanno a che fare direttamente con le criticità del carcere nella prima linea delle sezioni detentive”.

    Insorge anche il Sap. Gianni Tonelli, segretario del sindacato di polizia, ha detto che “il nostro paese ha la formidabile capacità di rivalutare delinquenti, mascalzoni, ex terroristi e assassini. E ha un’altrettanta capacità di svilire la memoria delle vittime e abbandonare i loro familiari. Il ruolo assegnato ad Adriano Sofri dal ministro della giustizia, Andrea Orlando, come consulente per la riforma delle carceri, è inaccettabile”.

    Sofri, oggi scrittore ed editorialista di Repubblica e del Foglio, si è sempre proclamato innocente rispetto all’agguato a Calabresi, ucciso a Milano al culmine di una dura campagna pubblica di Lotta continua contro il commissario, ritenuto dal gruppo della sinistra extraparlamentare responsabile della morte dell’anarchico Pino Pinelli. Pinelli era stato arrestato nell’ambito delle indagini sulla strage di piazza Fontana ed era precipitato da una finestra della Questura il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo l’attentato.

    Dopo una serie di sentenze contrastanti, nel 1997 Sofri è stato condannato in via definitiva come mandante dell’omicidio Calabresi insieme a Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, sulla base della confessione e testimonianza di Leonardo Marino, ex-militante di Lotta Continua. Condannato a 22 anni, ha scontato la sua pena, in parte ai domiciliari per motivi di salute e con permessi per uscire. Il 16 gennaio 2012 la liberazione decretata dal tribunale di sorveglianza di Firenze, tenuto conto degli sconti automatici previsti dalla legge per buona condotta. A favore di Adriano Sofri, nel frattempo, era montata una campagna innocentista condotta da giornalisti e intellettuali, fra i quali diversi ex compagni di Lotta continua. Tra i più impegnati nel sostegno all’intellettuale condannato figurano Marco Boato, Alexander Langer, Luigi Manconi, Enrico Deaglio, Gad Lerner, Vincino, Toni Capuozzo…

    Quanto agli altri condannati, Bompressi ha ottenuto la grazia nel 2006, mentre Pietrostefani è latitante in Francia nel 2002.
    fonte
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    00 06/07/2015 11:19
    Questi i temi dei tavoli:

    logo SGEP

    “L’articolo 27 della nostra Costituzione stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. E' un principio che ripetiamo spesso ma non possiamo dire che abbia ancora trovato la sua piena applicazione. Le sentenze della Corte di Strasburgo ce lo hanno ricordato e l’esperienza quotidiana di chi con difficoltà opera ogni giorno negli Istituti ce lo testimonia.

    Per questo ho voluto avviare il percorso che abbiamo chiamato Stati Generali dell’esecuzione penale: sei mesi di ampio e approfondito confronto che dovrà portare concretamente a definire un nuovo modello di esecuzione penale e una migliore fisionomia del carcere, più dignitosa per chi vi lavora e per chi vi è ristretto. Gli Stati Generali devono diventare l’occasione per mettere al centro del dibattito pubblico questo tema e le sue implicazioni, sia sul piano della sicurezza collettiva sia su quello della possibilità per chi ha sbagliato di reinserirsi positivamente nel contesto sociale, non commettendo nuovi reati.

    L’articolazione che abbiamo previsto avverrà attraverso 18 tavoli tematici a cui contribuiranno innanzitutto coloro che operano nell’esecuzione penale ai diversi livelli, dalla polizia penitenziaria agli educatori, agli assistenti sociali, a chi ha compiti amministrativi o di direzione e di coordinamento del sistema. Contribuiranno inoltre anche tutti coloro che studiano questo sistema o che di esso si occupano su base volontaria, secondo una specificità del nostro Paese molto apprezzata dai nostri partner europei.

    La nostra ambiziosa scommessa è che attraverso gli Stati Generali su questi temi si apra un dibattito che coinvolga l’opinione pubblica e la società italiana nel suo complesso, dal mondo dell’economia, a quello della produzione artistica, culturale, professionale.

    I lavori degli Stati generali procederanno in parallelo al percorso della legge delega in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio e alla riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria e dell’esecuzione penale esterna. Una coincidenza che permetterà di arricchire di contenuti la delega e di progetti le nuove articolazioni. La sfida è quella di vedere affermato al termine di questo lavoro comune un modello di esecuzione della pena all’altezza dell’articolo 27 della nostra Costituzione: non solo per una questione di dignità e di diritti ma anche perché ogni detenuto recuperato alla legalità significa maggiore sicurezza per l’intera comunità.“

    Andrea Orlando, Ministro della Giustizia



    logo SGEP
    Comitato di esperti e Tavoli di lavoro
    Comitato di esperti per predisporre le linee di azione degli "Stati generali sull'esecuzione penale"

    Coordinatore del Comitato
    Glauco Giostra, Università Roma Sapienza

    Componenti del Comitato
    Adolfo Ceretti, Università Milano Bicocca
    Luigi Ciotti, presidente Libera, associazione per la lotta alle mafie
    Franco Della Casa, Università di Genova
    Mauro Palma, consigliere del Ministro per le tematiche sociali e della devianza
    Luisa Prodi, presidente Seac – Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario
    Marco Ruotolo, Università Roma Tre
    Vladimiro Zagrebelsky, direttore del Laboratorio dei Diritti Fondamentali (LDF), Torino
    Francesca Zuccari, Università LUMSA

    [d.m. 8 maggio 2015 e d.m. 9 giugno 2015 Costituzione e Integrazione del Comitato degli esperti]



    ►Tavolo 1 - Spazio della pena: architettura e carcere
    Coordinatore Luca Zevi

    Il Tavolo si occuperà di individuare tipologie architettoniche idonee ad assicurare un modello di detenzione centrato sullo svolgimento della quotidianità in spazi comuni, sulla possibilità di curare i propri affetti anche in adeguati spazi aperti, sull’accentuazione della gestione autonoma e responsabile del tempo della detenzione.

    ►Tavolo 2 - Vita detentiva. Responsabilizzazione del detenuto, circuiti e sicurezza
    Coordinatore Marcello Bortolato

    Il Tavolo si occuperà dei criteri di organizzazione della vita detentiva improntati al principio di individualizzazione del trattamento. Attenzione specifica dovrà essere riservata ai criteri di classificazione dei detenuti e conseguente assegnazione ai diversi Istituti e sezioni nonché alla fluida possibilità di declassificazione.

    ►Tavolo 3 - Donne e carcere
    Coordinatore Tamar Pitch

    Il Tavolo si occuperà delle specifiche esigenze delle detenute donne, dedicando particolare attenzione alla tutela della loro salute e della loro affettività, con particolare riferimento alle problematiche relative alle donne-madri, nell’ottica di ripensare l’esecuzione penale attraverso la specificità femminile.

    ►Tavolo 4 - Minorità sociale, vulnerabilità, dipendenze
    Coordinatore Grazia Zuffa

    Il Tavolo si occuperà di esaminare l’impatto della detenzione sulle condizioni di vulnerabilità individuali, sociali ed economiche delle persone ristrette nonché dei problemi relativi alla accentuata presenza di persone con problemi di dipendenze. Tema specifico da approfondire riguarda la prevenzione degli autolesionismi e dei suicidi.

    ►Tavolo 5 - Minorenni autori di reato
    Coordinatore Marco Rossi Doria

    Il Tavolo si occuperà della non più rinviabile definizione dell’Ordinamento penitenziario minorile che metta a valore le esperienze positive realizzate negli anni, pur in assenza di una normativa specificamente centrata sulle esigenze del minore autore di reato. Tale riflessione si inserirà nella parallela attuazione del nuovo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.

    ►Tavolo 6 - Mondo degli affetti e territorializzazione della pena
    Coordinatore Rita Bernardini

    Il Tavolo si occuperà dei problemi connessi al riconoscimento e all’esercizio del diritto all’affettività del detenuto, all’esercizio del proprio ruolo genitoriale, al mantenimento di relazioni positive con il proprio mondo affettivo. Attenzione specifica sarà data al principio di territorializzazione dell’esecuzione penale per un positivo reinserimento sociale.

    ►Tavolo 7 - Stranieri ed esecuzione penale
    Coordinatore Paolo Borgna

    Il Tavolo si occuperà delle condizioni degli stranieri in carcere e del loro effettivo accesso a quanto previsto dalle norme. Attenzione specifica sarà dedicata alle difficoltà di attuazione di percorsi trattamentali e di reinserimento e al necessario coinvolgimento delle istituzioni territoriali, anche per prevenire forme di autoesclusione e di radicalizzazione.

    ►Tavolo 8 - Lavoro e formazione
    Coordinatore Stefano Visonà

    Il Tavolo si occuperà degli aspetti problematici legati al lavoro e alla formazione dei detenuti, con particolare riguardo all’individuazione delle misure necessarie per ovviare alle attuali gravi insufficienze normative e organizzative e per predisporre un complessivo piano per il potenziamento delle attività lavorative durante l’esecuzione penale.

    ►Tavolo 9 - Istruzione, cultura, sport
    Coordinatore

    Il Tavolo considererà sia l’istruzione istituzionalmente definita e il suo potenziamento ad ogni livello, sia le espressioni culturali, artistiche e sportive che costituiscono un terreno decisivo di trattamento rieducativo e richiedono potenziamento, coordinamento e attivo supporto anche dal punto di vista della previsione di spazi adeguati e di regole interne che ne favoriscano lo svolgimento.

    ►Tavolo 10 - Salute e disagio psichico
    Coordinatore Francesco Maisto

    Il Tavolo si occuperà di individuare le strategie per l’effettivo esercizio del diritto alla salute, attraverso un rapporto più efficace con le autorità sanitarie che assicuri l’accesso alle cure, la continuità terapeutica e la soluzione di eventuali criticità organizzative, con particolare attenzione, in coordinamento con il Tavolo 11, al processo in corso di superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari.

    ►Tavolo 11 - Misure di sicurezza
    Coordinatore Nicola Mazzamuto

    Il Tavolo affronterà i profili attinenti all’applicazione delle misure di sicurezza, privative e non privative della libertà personale, non nella fase esecutiva e valuterà, nell’ottica di eventuali proposte correttive, la trasfigurazione di queste ultime nella loro quotidianità. Particolare attenzione sarà riservata, in coordinamento con il Tavolo 10, alle misure di sicurezza psichiatriche.

    ►Tavolo 12 - Misure e sanzioni di comunità
    Coordinatore Gherardo Colombo

    Il Tavolo si occuperà delle sanzioni e misure alternative al carcere, intendendo la locuzione “in comunità” come indicativa del complessivo e diverso rapporto da stabilire con il territorio. Nell’attuale fase di maggiore riferimento alle forme alternative alla detenzione, la riflessione si inserirà nella parallela attuazione del nuovo Dipartimento che stabilizzi il sistema di Probation del nostro Paese.

    ►Tavolo 13 - Giustizia riparativa, mediazione e tutela delle vittime del reato
    Coordinatore Grazia Mannozzi

    Il Tavolo si occuperà dei programmi di giustizia ripartiva, quali percorsi che consentano alla vittima di recuperare una posizione di centralità nel procedimento penale e al reo di accettare la responsabilità delle proprie azioni, così sanando la lesione al tessuto sociale che la commissione del reato di fatto ha determinato.

    ►Tavolo 14 - Esecuzione penale: esperienze comparative e regole internazionali
    Coordinatore Francesco Viganò

    Il Tavolo si occuperà della ricognizione delle norme e delle raccomandazioni internazionali in materia di sanzioni penali e della loro esecuzione nonché delle pronunce giurisprudenziali di Corti sovranazionali. Ne verificherà il grado di implementazione a livello nazionale e, attraverso la comparazione con altri Paesi, individuerà possibili buone prassi implementabili nel sistema italiano.

    ►Tavolo 15 - Operatori penitenziari e formazione
    Coordinatore Sebastiano Ardita

    Il Tavolo si occuperà dei profili giuridico-economico e amministrativo del personale, del suo benessere e della formazione, alla luce del principio della multiprofessionalità che caratterizza il mondo penitenziario. Individuerà anche gli eventuali nuovi bisogni di figure professionali per una più attuale visione dell’esecuzione penale.

    ►Tavolo 16 - Trattamento. Ostacoli normativi all'individualizzazione del trattamento rieducativo
    Coordinatore Riccardo Polidoro

    Il Tavolo si occuperà di proporre interventi normativi finalizzati all’eliminazione di preclusioni assolute all’accesso a benefici penitenziari, così ridando centralità al percorso trattamentale ed evitando meccanismi generalizzati che contrastano con la finalità di rieducazione della pena. Si occuperà inoltre della disciplina dell’ergastolo.

    ►Tavolo 17 - Processo di reinserimento e presa in carico territoriale
    Coordinatore Claudio Sarzotti

    Il Tavolo si occuperà di individuare strumenti legislativi e organizzativi utili ad avviare effettivi percorsi inclusivi che accompagnino il reinserimento sociale di chi ha scontato una pena, stabilendo rapporti continui con gli Enti e i servizi territoriali per facilitare sia la fase di preparazione al rilascio, sia quella di presa in carico esterna una volta che questo sia avvenuto.

    ►Tavolo 18 - Organizzazione e amministrazione dell'esecuzione penale
    Coordinatore Filippo Patroni Griffi

    Il Tavolo si occuperà di studiare modelli organizzativi che consentano un’azione amministrativa efficace in linea con gli scopi del nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia, approvato in esame definitivo dal Consiglio dei Ministri lo scorso 18 maggio 2015.
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