È stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Brescia, che ha sede in via San Francesco.
L’ufficio, che fa parte del Ministero della Giustizia e che si occupa di coloro che scontano una condanna all’esterno del carcere, agli arresti domiciliari, tramite l’affidamento in prova al servizio sociale o i lavori di pubblica utilità , infatti, da tempo è al collasso.
Solo 21 i dipendenti per i territori di Brescia e Bergamo, 19 gli assistenti sociali operativi e una mole di lavoro cresciuta negli ultimi anni di almeno il 40%.
Basti pensare che sono 757 le misure alternative in carico all’ufficio, 366 i lavori di pubblica utilità , 183 i casi di messa alla prova, 401 le relative indagini e 208 le consulenze per il carcere e la magistratura attualmente in corso.
A sostenere la protesta, avviata in tutti gli uffici della Lombardia, i sindacati Cgil e Cisl.
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